Appunti di viaggio
A cura di: Michele Mauri
Foto di: Luca Beretta
Montevecchia: piazzetta con vista sull’infinito
Il cuore dell’incantevole borgo di Montevecchia è una piazza che s’affaccia a strapiombo sulla sconfinata pianura velata da vapori azzurrini. Mario Soldati, un piemontese che nel suo peregrinare alla ricerca di vini genuini sostò da queste parti, l’amava particolarmente: «È tra le più belle posizioni della Brianza: uno spalto altissimo, un balcone che si erge fuori dalle nebbie, e si affaccia diritto a sud; nelle giornate di vento, si vede dalla Cisa al Monte Rosa». Raggiungerla in una giornata tersa è un’esperienza indimenticabile. Ricordate il Manzoni? «Quel Cielo di Lombardia, così bello quand’è bello, così splendido, così in pace».
L’acciottolato della pavimentazione si sposa con le pietre e i muri degli edifici che s’affacciano sullo spiazzo. Da una parte spicca villa Agnesi Albertoni, dove villeggiò “giovinetta e ottuagenaria” l’illustre matematica Maria Gaetana Agnesi. Sul lato opposto villa Archinti Vittadini, con l’elegante portale seicentesco preceduto da una balaustra. In prossimità di quest’ultima parte, in discesa, un’antica mulattiera che in qualche minuto conduce alla frazione Galeazzino. La località è nota per la presenza di una panoramica trattoria aperta nel lontano 1950.
Una chiesa sormonta il colle: è il seicentesco Santuario della Beata Vergine del Carmelo, incarnazione stessa di Montevecchia e un tempo popolare meta di pellegrinaggio. Vi si accede mediante una scalinata di centottanta gradini. Una salutare salita per fare spazio all’elevazione della mente e, se lo desiderate, dello spirito.